21 gennaio 2010

Ho trovato questa storia su un sito appena conosciuto: http://www.prometheos.com/
e l'ho trovata... illuminante..

All'età di dieci anni andavo a scuola con la chiave di casa, perché tornavo prima dei miei genitori, che a volte lavoravano fino a tardi.
Una sera d'inverno, arrivato davanti alla porta di casa, cercai la chiave senza trovarla. La casa era isolata. Scendeva la notte. Non avevo la chiave. Aspettai davanti alla porta. Un'ora, due ore, tre ore. I miei genitori non tornavano. Iniziai a pensare che non sarebbero mai più tornati. Mi misi a piangere. Mi sentivo molto solo, abbandonato, esiliato, sventurato. Alla fine arrivarono i miei genitori. "Perché piangi? mi chiesero; siccome abbiamo visto che avevi dimenticato la chiave, abbiamo lasciato apposta la porta aperta". Spinsi la porta. Era aperta. Non mi era nemmeno passato per la testa di provare ad aprirla senza la chiave.
Volevo raccontarti questa storia prima di cominciare, per dirti che so che tu non hai la chiave. Nessuno l'ha mai avuta. La chiave non serve. La porta è aperta. Entra in casa tua.

Pierre Lévy, Il fuoco liberatore, Luca Sossella Editore, Roma, 2000

19 gennaio 2010

Cambiare, si può?

..Alzare gli occhi al cielo quando gli occhi di tutti gli uomini sono rivolti al suolo, non è facile.

Venerare i piedi degli angeli quando tutti gli uomini venerano solo fama e ricchezza, non è facile.

Ma ben più difficile è pensare i pensieri degli angeli, parlare il linguaggio degli angeli e fare ciò che
fanno gli angeli..

Vangelo Esseno della Pace,
Szekely E. Bordeaux